Nei miei frequenti vagabondaggi di esplorazione del patrimonio artistico romano, mi capita di scovare cose che non conoscevo o di riscoprire cose che avevo visto magari decenni addietro. Con questo post inauguro una sorta di rubrica per condividere queste (ri)scoperte.
Scendendo
da Piazza del Quirinale verso Largo Magnanapoli lungo via XXIV
Maggio, si nota sulla destra la facciata di una chiesa di fattura
ottocentesca ma di gusto tardo rinascimentale. Si tratta di un
elemento puramente decorativo, il portale infatti è finto. Ma la
chiesa c'è, si chiama San Silvestro al Quirinale ed è
situata a circa nove metri sopra il livello della strada. Per
accedervi occorre imboccare la porta a sinistra della facciata e
salire una bella scala piuttosto ripida.
Negli
anni Settanta dell'Ottocento, nel quadro della sistemazione
urbanistica di tutta la zona con l'apertura di via Nazionale, il
livello stradale fu abbassato e allo scopo di allargare via XXIV
Maggio fu demolita la facciata originale della chiesa con le prime
due cappelle. La facciata che vediamo ora, deturpata dalle polveri
dello smog, è opera dell'architetto Andrea Busiri Vici.
La
costruzione di San Silvestro, su un precedente manufatto medioevale,
fu iniziata dai domenicani nel 1524. Una
quarantina di anni dopo la chiesa passò ai padri teatini, che la
ristrutturarono completamente. E' a croce latina a navata unica con
un presbiterio molto profondo.
Dalla
scala si entra nel transetto sinistro e la prima impressione è
abbagliante per la
ricchezza delle decorazioni. L'occhio vola subito al magnifico
soffitto a cassettoni della
navata con scene bibliche
e ai
begli affreschi della volta del presbiterio dove
si notano due piccole
cupole in trompe-l'oeil. Nell'insieme
prevalgono l'oro e i colori pieni e scuri, in un'atmosfera di grande
suggestione. La chiesa
ospita opere di numerosi artisti quali il Cavalier d'Arpino, Polidoro
da Caravaggio, Jacopo Zucchi. Le
cappelle della navata sono tutte notevoli. Splendida la
cappella Bandini nel transetto sinistro, con sculture di Alessandro
Algardi e pitture del Domenichino.
Sempre dal transetto sinistro una porta (purtroppo sempre chiusa) darebbe accesso a una terrazza con vista su un oratorio cimiteriale. Qui pare si riunissero, intorno alla metà del Cinquecento, illustri personaggi del milieu intellettuale romano tra i quali Michelangelo e Vittoria Colonna.
Sempre dal transetto sinistro una porta (purtroppo sempre chiusa) darebbe accesso a una terrazza con vista su un oratorio cimiteriale. Qui pare si riunissero, intorno alla metà del Cinquecento, illustri personaggi del milieu intellettuale romano tra i quali Michelangelo e Vittoria Colonna.
Se volete visitare questa chiesa sconosciuta ai più, e ne vale al pena, dovete trovarvi alle 10 e 45 in punto della domenica davanti alla porta a sinistra della facciata. A quell'ora un giovane prete apre i battenti e voi avete una quindicina di minuti per la visita perché alle 11 comincia la messa. Non mi risulta che la chiesa sia aperta in altri orari.
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